Escursione a S. Maria dei Monti

Domenica 27 novembre 2011

S.Lorenzo (Scala) – Punta delle Castagne – Castello di Scala – S. Maria dei Monti

Appuntamento alle ore 7:30 al bar “La Siesta” in S.Agnello.

Raggiungeremo la località prevista con auto proprie.

Un sentiero tutto inerpicato tra i castagneti di Scala, raggiunge i ruderi del Castello (mt. 1005) risalente all’inizio del XIII secolo, dove pare fu fondato il primo ordine monastico-cavalleresco della Storia, quello  cioè, dei Cavalieri Ospedalieri di S.Giovanni di Gerusalemme oggi conosciuto come l’ordine dei cavalieri di Malta… Arroccato su una rupe rocciosa dominante il vallone delle ferriere dove scorre il torrente Canneto.

Proseguendo, il sentiero prende dei grossi gradoni in pietra e raggiungendo l’altitudine di 1050 metri s.l.m. giunge a S. Maria dei Monti, località che si affaccia sul versante di Tramonti.

Si suggerisce un abbigliamento adeguato a “cipolla”, e soprattutto scarpe da trekking.

La colazione è a sacco, e il rientro previsto nel tardo pomeriggio.

L’Isola Azzurra

domenica 13 novembre 2011 – escursione a Capri

Appuntamento previsto alle ore 7:15 al porto di Sorrento davanti la biglietteria aliscafi, partiremo alle ore 7:45 con la nave veloce Caremar. Il rientro da Capri è alle ore 18:30 pari mezzo.

Ricordiamo sempre di indossare calzature adeguate ed abbigliamento a strati, la colazione è a sacco. Percorso non consigliato alle persone che soffrono di vertigini.

Ci sarà anche la possibilità di condividere quest’escursione con l’associazione “affiiliata” dei Lerka Minerka.

L’escursione prevede un primo tratto al sentiero dei fortini borbonici che costeggiano il lato ovest dell’isola che va dalla Grotta Azzurra a Punta Carena.

A questo punto si salirà in prossimita della torre detta “La Guardia” ed imboccato un altro sentiero che costeggerà gli strapiombi della Migliera e Monte Cocuzzo, giungeremo al Monte Solaro (mt.587) dove poter scorgere a 360° un panorama mozzafiato.

Dall’eremo  di Cetrella poi attraverso il sentiero “Passetiello” ritorneremo a Capri.

Il percorso è lungo 12,3 Km. con dislivelli in salita di mt.550, mentre in discesa di mt.780.

Escursione al Monte Somma – EE

Domenica 30 ottobre 2011

Appuntamento davanti al Bar “La Siesta” alle ore 7:15

Il sentiero n°3, del Parco del Vesuvio, tra corvi e poiane con la testa tra le nuvole, ma non troppo! In cima all’antico e scosceso cratere nel rispetto della natura e della tradizione, conduce in vetta al Monte Somma, precisamente su Punta Nasone (m.1.131 slm.), ha inizio ad Ercolano, dalla cosiddetta strada del Vesuvio (via Contrada Osservatorio).

Altro varco, di più facile accesso, è quello che, a quota m. 792 e a circa sei chilometri dall’ingresso ufficiale, imbocca il sentiero proveniente da S.Maria a Castello, nel comune di Somma.

Il sentiero che però vi illustrerò è quello che segue il tracciato canonico, quello ad anello e che parte dal comune di Ercolano. I circa 900 m. di strada “attrezzata” hanno di bello il fatto che a maggio vi si è accolti dalle timide ma tenaci orchidee vesuviane, dal muscari e dal gigaro; a giugno invece il giglio di S.Giovanni rimarca con la tradizione il cambio stagionale.

A quota 719, si giunge a un primo bivio, sulla destra, dove incominceremo la salita verso i Cognoli di Giacca, prima elevazione che ci condurrà, attraverso i Cognoli di Trocchia e quelli di S.Anastasia, fin su, verso il profilo d’indiano del Nasone. Sulla sinistra si scorge inoltre una scalinata che porta sul sentiero denominato della Castelluccia o delle capre, attualmente impraticabile per la folta vegetazione e che scende fino ai 300 metri presso Massa di Somma.

Proseguendo su un sentiero in discreta salita, facendo attenzione ai segnavia verdi, raggiungeremo un paio di balconate che mostreranno le due facce del nostro vulcano, quella dell’anello urbanizzato che lo strozza e la natura, che resiste, sostanzialmente ancora intatta, nella valle dell’Inferno. Verso i 2,13 km a 967 mslm, il percorso incomincia a essere poco leggibile anche perché i segnavia, nascosti dalla vegetazione, non sono sempre visibili oltre che privi di riferimenti.

Ai 1.092 metri, dopo 2,72 km e dopo il riferimento di una x rossa, segnata su un segnavia grezzo, inizia un tratto ripido e sdrucciolevole, anche in questo caso, oltre l’ovvia prudenza, sono necessari i bastoncini telescopici per un migliore equilibrio. Raggiunti i 1.107 m. prestare attenzione al ciglio a strapiombo e mantenere la sinistra, facendo molta attenzione al sentiero non sempre segnato, ad eccezion fatta di qualche segnavia.Scendendo ai 1.098 e mantenendosi con attenzione a sinistra della cresta, ci si imbatte dopo poco, sulla destra, in una frana, molto pericolosa perché seminascosta e non segnalata, ad eccezion fatta dei nastrini di plastica bianco-rossi che ne annunciano l’imminenza. Ad ogni modo sarebbe opportuno aggirare l’ostacolo seguendo una scomoda ma più sicura bretella, anch’essa segnalata dai nastrini.

Poco dopo il percorso scende ripidamente verso valle e bisogna prestare la dovuta attenzione prima di guadagnare sulla destra il sentiero boschivo, immerso tra i castagni bardati di frondosi licheni. Purtroppo, a quota 1.084, dopo 3,60 km di percorso, prima di voltare a destra per l’ultima ascensione verso il Nasone, incontriamo i primi residui delle festività sommesi (il Sabato dei Fuochi e il Tre della Croce). Purtroppo la passione dei cittadini di Somma Vesuviana non sempre corrisponde a un corretto senso civico. La discarica, e non è un esagerazione l’uso del termine, accoglie gli escursionisti man mano che ci si avvicina alle baracche che annunciano la cima, ‘O Ciglio.

A m. 1.114, a fianco di una grande croce di ferro, incontriamo la piccola cappella della “Mamma Schiavona”. Lì, in questo grazioso luogo di pietas popolare, troverete custodito un libro di quota dove potrete apporre la vostra firma a sugello della vostra piccola grande impresa. Dopo essersi ristorati si segue lo stradello che da dietro l’edificio sacro conduce al punto più alto dell’itinerario. Da punta Nasone si potrà ammirare il Gran Cono, tutta la Valle dell’Inferno fino all’Atrio del Cavallo, intravedendo il Golfo. E alla nostra sinistra invece, tra i Cognoli e il Vesuvio si può scorgere anche un tratto di penisola Sorrentina.

Nella discesa verso valle manteniamo la sinistra, evitando di scendere nel canalone scavato dalle acque piovane (che conduce comunque al sentiero ma è molto più scomodo e faticoso). Il tragitto, dapprima ripido, degrada gradualmente in una serie numerosa di curve che ne agevolano la percorrenza. A quota 792, sullo sbocco del sentiero appena percorso, sulla destra, ne parte un altro di conness

ione col sentiero n°2. Dopo 5,49 km, si è giunti finalmente sul piano, presso un’edicola votiva, sempre dedicata alla Madonna, e un paio di baracche ad uso festa e scampagnata, e anche in questo caso i rifiuti non mancheranno.

A questo punto ci separano dal termine dell’anello circa sei chilometri di facile percorso, dove solo la stanchezza e qualche albero caduto potranno rallentare la nostra tranquilla marcia nel bosco mesofilo (bosco umido) e, con un po’ di fortuna e molta attenzione potremmo incontrare qualche volpacchiotto alle prime armi.

In conclusione gradirei segnalare l’azione di quei sommesi che salvaguardano il sentiero dalla parte del loro versante natio, così come il loro impegno a salvaguardare una tradizione che sfida l’avanzare dei tempi. Ciò nonostante, è da sottolineare anche l’altra faccia della medaglia, quella dell’inciviltà dimostrata a più riprese durante i festeggiamenti, recenti e passati. Cosa questa che vanifica l’operato dei cittadini più virtuosi e l’immagine i un luogo unico.

testo di Ciro Teodonno

Ci teniamo a segnalarvi che domenica cambia l’orario, passeremo all’ora solare, porteremo le lancette dell’orologio di un’ora indietro.

Ricordiamo inoltre di munirvi di attrezzatura adeguata come scarpe e bastoncini da trekking…oltre alla solita e ricca colazione a sacco…

La partecipazione all’escursioni naturalistiche è libera priva da ogni forma di imposizione e l’adesione alle escursioni viene data in uno stato di totale coscienza da parte del partecipante. L’associazione e gli organizzatori delle escursioni sono esonerati da qualsiasi tipo di responsabilità in quanto ogni eventuale danno alla persona od a cose occorse nella effettuazione dell’escursione deve intendersi coperta dal consenso dato dal partecipante che ne assume tutta la responsabilità della sua partecipazione e presenza all’escursione naturalistica. Ogni escursione può essere modificata o soppressa da parte dell’associazione per motivi organizzativi o meteorologici.

 

INFORMATIVA: Questo sito utilizza i cookie, anche di terze parti, per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi