Domenica 18 dicembre 2011
Escursione questa che ci permette di visitare alcuni antichi casali di Vico Equense. Questi casali erano messi in comunicazione fra loro attraverso una intricata rete stradale, non certo rotabile e che si suddivideva su vari fronti. L’Architettura è semplice e spontanea, non vi sono grandi palazzi o vistosi monumenti, eppure tutta la zona è piena di piccoli tesori artistici. Percorrere la strada dei casali è un’esperienza molto interessante ed insolita, l’atmosfera che si respira in queste giornate pre-natalizie ci permette di scoprire particolari sempre quasi nascosti e unici che sono evidenti solo ai locali.
Il casale di Moiano è il più esteso del comune di Vico Equense, sito a 600 metri d’altitudine alle pendici delmonte Faito in una straordinaria posizione baricentrica rispetto sia al Golfo di Napoli sia a quella di Salerno. Da qui sono facilmente raggiungibili località come Positano e Amalfi percorrendo antichi sentieri che partono dalla contrada di Santa Maria del Castello.
Non è dato stabilire con precisione quando, in questa zona, si insediarono i primi gruppi umani; tuttavia si suppone che già a partire dal V-VI secolo vi giunsero gli appartenenti al ceppo detto “Mediterraneo”. Si deve aspettare, per la formazione della comunità moianese verso il 1500, quando la popolazione locale fondò la prima chiesa parrocchiale dedicata a San Renato Vescovo. Le case di Moiano sono strette intorno alla Chiesa e al Campanile di San Renato, vescovo di Sorrento del V secolo.
L’origine del toponimo si deve probabilmente ritrovare nel gentilizio “Modius” cui si aggiunse il suffisso “anus”. Meno probabile,ma non da escludere,è invece il più diffuso riferimento al “Mons Jani”. Infatti, lo stesso “Rivo Anaro”, tratto alto del Rivo d’Arco che sfocia alla Marina di Aequa, potrebbe, nella sua etimologia, non riferirsi come invece comunemente si crede, a Giano né tantomeno a Januario, ma piuttosto all’arena prelevata dalle sue rive. La gente invece, a negazione di tutto, ribadisce convinta che quel torrentello era il “Rivo delle Janare”, cioè il luogo di raduno notturno di insospettabili donne che, cospargendosi le ascelle di un particolare unguento, conquistavano il potere magico di volare nel buio della notte.
L’appuntamento sarà, come al solito, nei pressi del bar “La Siesta” in S.Agnello alle ore 8:30, c’è la possibilità per chi desidera di rientrare per pranzo.
Colazione a sacco e soprattutto abbigliamento e calzature adeguate.
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