Domenica 13 gennaio 2013
Come si evince dal titolo questa escursione ripercorre petingoli e sentieri di una volta che caratterizzano questa particolare gola naturale della divina costiera che è il Fiordo di Furore.
Il Fiordo rappresentò un porto naturale, nel quale si svolsero fiorenti traffici e si svilupparono le antiche forme di industria: cartiere e mulini alimentati dalle acque del torrente Schiato, che discende dai Monti Lattari. Il nome Furore derivò dalla particolare furia che il mare assunse nei giorni e nelle notti di tempesta e dal fragore dei flutti sulla scogliera e nel Fiordo, con rumori spaventosi e assordanti. Il suo nome originario era “Terra Furoris“.
Si attraverseranno terrazzamenti coltivati a vigneti e oliveti detti “chiazze” che sopravvivono all’abbandono dei luoghi oramai considerati poco comodi da raggiungere, e invasi dalla natura con vegetazione varia, come: agavi, fichi d’india, olivastri, carrubi e molte altre specie della macchia mediterranea.
L’appuntamento solito è al bar “La Siesta” in Sant’Agnello alle ore 8:00.
Si consiglia comunque di indossare scarpe antisdrucciolo, abbigliamento cosiddetto a cipolla (quindi portatevi anche una maglietta di ricambio, saliamo e scendiamo scalini, si suda molto).
La colazione è a sacco e il rientro è previsto nel pomeriggio.