Domenica 17 aprile 2011
Escursione sull’isola di Capri.
Il raduno è previsto al porto di Sorrento alle ore 7:15 con successivo imbarco sulla TMV Caremar delle 7:45.
Attraverso le caratteristiche viuzze raggiungeremo il Monte Tuoro, situato sulla parte orientale dell’isola e ricoperto di pini odorosi di resina, mirto e ginestre. Quì sarà possibile ammirare il Pizzolungo, Tragara, il Monacone e i Faraglioni. Proseguendo poi in Piazzetta delle Noci e salendo per Via Tiberio, ci inerpicheremo verso l’enorme villa dell’imperatore romano.
Villa Jovis, costruita nel I sec. a.C., è attribuita a Tiberio, per l’ubicazione a strapiombo sul mare che garantiva privacy e sicurezza, caratteristiche importantissime per l’imperatore.
Della villa romana resta buona parte della struttura, costruita su ampie cisterne e serbatoi, creati per sopperire la mancanza perenne d’acqua sull’isola di Capri. Villa Jovis era organizzata in settori collegati da corridoi, scale, e cunicoli. A settentrione c’era l‘appartamento dell’imperatore con vista sul Golfo di Napoli; ad est c’era il settore per l’alta rappresentanza; le terme erano a sud e ad occidente gli alloggi ed i locali di servizio.
La Villa di Tiberio aveva un’estensione di 7.000 metri quadri e si elevava in altezza, struttura insolita per l’epoca, ma necessaria per la particolare ubicazione. Alla fine del viale che conduce alla villa c’è il famoso “Salto di Tiberio”, luogo che secondo la leggenda popolare veniva utilizzato dall’imperatore per farvi precipitare servi disobbedienti ed ospiti indesiderati.
La visita a pagamento ci permetterà di intraprendere un sentiero mozzafiato, detto “La Calanca”, che ci condurrà nei pressi di Villa Lysis-Fersen.
Fu progettata nel 1905 da Edouard Chimot in stile liberty, su incarico del poeta francese, il conte Jacques d’Adelsward-Fersen che ne fece la sua dimora. Egli la realizzò su di un terreno in cima ad una collina all’estremità nord-est dell’isola, vicino al luogo in cui, due millenni prima, l’imperatore romano Tiberio aveva costruito la sua Villa Jovis, e la chiamò Villa Lysis con riferimento al dialogo di Platone Liside sul tema dell’amicizia e – secondo i critici moderni – dell’amore omosessuale. Roger Peyrefitte la descrisse come il simbolo vivente dell’alta Capri, raffinata e sottilmente negativa, eversiva e pagana. La dimora con biblioteca, fumeria di oppio, altari, costituita da richiami confusi al gusto neo-gotico e neo-classico, è inserita comunque nella tradizione edilizia isolana.
Possibilità in seguito di raggiungere lo scoglio di “Longa di Sopra”, quindi è d’obbligo “Lo costumino”.
Il rientro è previsto con la TMV Caremar delle 18:15.