Camminapenisola 4a tappa (recupero)

Meta – Arola – Meta

“…Dopo tre quarti di cammino venendosi da Meta per strada Lavinola o Grottelle viene a farsi davanti sopra amenissima collina spalleggiata da ripidi monti, giacente in quel di Vico, Arola, la ridente borgata che dall’aria, si vuole, derivasse il suo nome…”

(Rev. Sac. Luigi Caso – 1886)

Il quarto appuntamento con Camminapenisola è un anello con partenza e arrivo a Meta, alla riscoperta delle vie di collegamento che permettevano di collegare Sorrento e il suo Piano (l’antica Planities) con il casale di Arola, antico crocevia antico per il collegamento del Ducato di Amalfi con quello di Sorrento, tramite i valichi di Chiosse, Tordigliano e Santa Maria del Castello.

Era questa una diramazione della Via Minerva che, raffigurata nella Tabula Peutingeriana medievale, consentiva fin dall’epoca arcaica di collegare Nuceria con Stabiae e, superato il Vallone Scurolillo e la Sperlonga, di raggiungere lo Scajo e il Vicus Equano. Attraversato, poi, il Rivo D’Arco, era necessario superare il valico di Alberi (Via Mirto e Via Petrale) per raggiungere il Planities, Sorrento e poi, tramite i casali del Delubrium massese, Punta Campanella e il Tempio di Minerva.

Saliremo quindi per Via Ponte Vecchio e poi Via Alberi ci permetterà di raggiungere il centro della frazione metese di Alberi, proseguendo saliremo all’eremo camaldolese di Astapiana, risalente al XVII secolo, sulla collina dei Camaldoli (oggi proprietà degli eredi Giusso). Andremo alla riscoperta di torrioni, ruderi di cappelle obliate, pozzi cinquecenteschi, belvederi mozzafiato e lapidi religiose dal sapore alquanto misogeno (si conserva, infatti, nella foresteria una lapide del 1729 in cui era intimato alle donne, pena la scomunica papale, di non entrare nell’eremo per non disturbare la quiete degli innocenti monaci).

Lasciata la quiete dell’eremo saliremo al casale di Arola, toponimo abbastanza diffuso in Italia, da rus che significa fondo agricolo, è il casale vicano più meridionale, posto in una sella fra il Monte Comune, il Monte Crocione e il Monte Vico-Alvano. Proprio per la sua particolare posizione idro-geologica è ricca di pozzi d’acqua a modeste profondità, a differenza dei casali limitrofi. Non si ritrovano facilmente, infatti, nelle case rustiche di questo casale le strutture per il convogliamento delle acque piovane e le cisterne, mentre sono diffuse le strutture per il recupero dell’acqua dai pozzi naturali.

Questo “miracolo” naturale dell’acqua abbondante nel casale è stato ripreso anche dalla tradizione popolare di Sant’Antonino (a cui è dedicata la chiesa parrocchiale con annessa cappella dell’Annunziata, sede della congrega Ave Grazia Plena) e della “sua” quercia secolare, cresciuta grazie alla poca acqua offerta al monaco viandante solo da una vecchia del luogo, nonostante la siccità. In segno di ringraziamento il futuro santo patrono sorrentino avrebbe fatto sgorgare per sempre acqua sorgiva dalla roccia, mentre la quercia del racconto popolare viene associata, ancora oggi, al cippo che si può osservare nell’aiuola dell’omonima piazzetta.

Poi ridiscenderemo per Via Grottelle e Via Casa Starita, ricche di emergenze architettoniche per le molte fabbriche rurali civili e religiose. E’ questa una delle due opzioni per raggiungere il Piano, l’altra è Via Lavinola che, più a sud, si mantiene a destra del vallone omonimo dall’altro lato del costone roccioso alla sinistra del quale si inerpica Via Grottelle.

Percorreremo Via Ponte Vecchio e raggiungeremo il punto obbligato di passaggio della Via Minerva e delle sue diramazioni, cioè l’attraversamento del Vallone Lavinola al Pons Major risalente al IV secolo a.C. (oggi noto come Ponte d’’o Dazio dell’università sorrentina che fino al XIX secolo comprendeva anche i casali di Piano, Meta e Sant’Agnello, con il palazzo della famiglia degli Acciapaccia di fronte, nome erroneamente corrotto poi in Ponte Orazio).


Informazioni di Riepilogo:

  • Lunghezza   8 km.;
  • Dislivello      300 m.;
  • Durata          4 h.;
  • Difficoltà      T.

Lappuntamento è all’imbocco di Via Ponte Vecchio (lato Corso Italia) a Meta,

Sabato 22 Aprile alle ore 15.00.

Si raccomanda di visionare gli orari aggiornati e reali di arrivo dei treni della circumvesuviana e gli orari e le tariffe dei parcheggi pubblici, in modo da raggiungere il luogo di ritrovo con un congruo anticipo.


La partecipazione alle escursioni è aperta a tutti i soci FIE ed, eccezionalmente, anche ai non soci e simpatizzanti utilizzando la polizza temporanea giornaliera compilando il modulo scaricabile qui, comunicando entro giovedi sera le proprie generalità e codice fiscale e una quota occasionale di 5,00 €.

La copertura assicurativa, in caso di infortunio riguarda SOLO i soci in regola con il versamento della quota sociale.


Ricordiamo sempre che le nostre escursioni prevedono dei tratti in pendenza e/o con tracciati sterrati, quindi munitevi sempre di scarpe adeguate da escursionismo con suole antisdrucciolo e possibilmente in goretex, abbigliamento a strati (con ricambio), altrimenti saremo costretti a farvi rinunciare alla escursione stessa.

Per garantire il rispetto degli altri partecipanti e delle tempistiche non sarà tollerato ritardo; Durante l’escursione è doveroso mantenere un comportamento rispettoso dell’ambiente e degli altri partecipanti;

Le escursioni ULYXES, coerentemente con la loro natura, pongono i partecipanti di fronte ai rischi ed ai pericoli inerenti la pratica dell’escursionismo in montagna. I partecipanti, pertanto, iscrivendosi alle escursioni giornaliere accettano tali rischi e sollevano l’associazione ULYXES, gli organizzatori e i collaboratori delle predette escursioni da qualsiasi tipo di responsabilità per incidenti ed infortuni che si dovessero verificare durante l’escursione.

L’escursione potrà essere rinviata per motivi legati alle cattive condizioni meteorologiche, previo avviso su questo stesso sito.

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